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Calendario 2017
 
Macchina del tempo

Le linee che uniscono una storia alla sua comprensione.
Viviamo immersi in quello strano, sfuggente fluido che chiamiamo tempo.
È il luogo dove tutto accade: dove le storie nascono, si sviluppano, e possono concludersi.
Ma il tempo serve alle storie anche per un altro motivo: per essere raccontate e comprese.
Certe storie sono lente a spiegarsi e a convincere: pensiamo alla storia di un’idea, di una religione, di una scienza.
Altre richiedono meno tempo: chiunque per esempio abbia raccontato una storia a un bambino non può dimenticare la scintilla nel suo sguardo finale, quella che significa «Ora ho capito».
 
Le storie sono fatte di tempo. Innanzitutto c’è il tempo della vicenda. Poi c’è il tempo della narrazione.
E, ancora, il tempo necessario alla storia per suscitare in noi il suo effetto.
Per aiutarci a navigare tra questi frangenti si rivela assai utile uno strumento come la timeline.
Immaginare il susseguirsi dei momenti di una storia come una linea ci appare naturale; la timeline allarga questa nostra predisposizione e ci dà una sorta di cartografia del tempo.
La timeline è un modo di rappresentare graficamente una serie di fatti (eventi o processi) in ordine
cronologico, secondo una scala infinitamente mutevole: pensiamo alla differenza tra una timeline dell’evoluzione della vita sulla Terra e la timeline delle reazioni chimiche che generano un’esplosione.
 
Le timeline della nostra epoca possono essere digitali, interattive, ipertestuali, esplorabili all’infinito; ma nascono dall’antico sforzo umano di rendere comprensibili dati distanti tra loro nel misterioso oceano del tempo.
Oggi le timeline vengono commissionate e utilizzate spesso da organizzazioni e aziende per valorizzare in modo accorto e accessibile, insieme al loro passato, anche il presente.
 
All’inizio del quinto secolo il filosofo Agostino di Ippona, che la Storia con la esse maiuscola ha poi chiamato Sant’Agostino, scrisse: «Il tempo non esiste, è solo una dimensione dell’anima.
Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro».
A questo punto, chi è che non avrebbe bisogno
di un po’ di aiuto?
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