Dopo sessantʼanni è tornata Civiltà delle Macchine, la prestigiosa rivista che ospitò i contributi di Sinisgalli, Ungaretti, Gadda, Moravia e tanti altri.
Uno spazio colto e libero, aperto ai pensieri e ai soggetti che possono aiutarci a capire, conoscere e interpretare la modernità.
Una rivista progettata, anche visivamente, per rappresentare l’incontro tra cultura umanistica e scientifica, un terreno di mutuo scambio tra parola ed immagine.
Nel progetto di restyling e art direction di Vertigo, il design ha il compito di rendere visibile il dialogo tra diversi saperi, attraverso linguaggi dal forte sapore evocativo.